Nonostante la sconfitta, quella sfida con la Nuova Zelanda fu la prima chiave della crescita del gruppo che poi conquistò dei traguardi storici: riviviamola
Bertrand Fourcade, che ci ha lasciati giovedì 1° agosto, è stato uno degli allenatori più importanti della storia del rugby italiano: ha lanciato talenti come il compianto Ivan Francescato, Diego Dominguez e Paolo Vaccari, e ha creato le fondamenta per quella che poi Georges Coste avrebbe reso l’Italia di Grenoble, di Lawdsone Street e della conquista del Sei Nazioni.
Fourcade ha vinto 17 partite sulla panchina dell’Italia, ma paradossalmente uno dei match per i quali è maggiormente ricordato è Italia-All Blacks 21-31 della Rugby World Cup 1991. Una sconfitta, vero, ma soprattutto una grandissima partita al cospetto dei maestri neozelandesi. Un match che ancora oggi viene ricordato per la grande prova non solo di coraggio ma anche di intelligenza e forza degli Azzurri, che si trovavano ancora in una fase si ricambio generazionale.
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Di fronte, c’period una squadra di una forza incredibile: Kirwan, Zinzan Brooke, Fitzpatrick, Fox. Solo 4 anni prima, sempre al Mondiale, period finita 70-6. L’Italia giocò una partita coraggiosa, su precisa indicazione di Fourcade, che disse: “Oggi bisogna rischiare qualcosa se ci capita qualche palla buona, non possiamo calciare e basta. Non è sufficiente una gara difensiva con gli All Blacks, quelli dopo un minuto capiscono, ti aggirano lo schieramento e vanno in meta”.
Effettivamente, gli All Blacks erano partiti fortissimo. Meta di Zinzan Brooke dopo neanche un minuto, poi Fox allunga il punteggio dalla piazzola e al 26′ Innes segna ancora. Dopo mezz’ora è 16-3 per gli All Blacks: sembra una formalità, invece gli Azzurri tengono eccome e il punteggio non cambia più fino all’intervallo.
Nella ripresa la meta di Tuigamala al 43′ sembra chiudere i giochi, invece è proprio in quel momento che l’Italia si scatena. La meta di Marcello Cuttitta e i calci di Diego Dominguez riportano in partita gli Azzurri, e anche quando Hewett segna la quarta meta la squadra di Fourcade risponde di nuovo e marca con Bonomi. Di fatto, gli All Blacks non sono sicuri di vincere fino a quando scatta l’80’, che fissa il 31-21 finale: “Di sicuro in quella partita loro furono costretti a mettere tutto quello che avevano” ricordò alla Gazzetta dello Sport Giancarlo Pivetta, capitano di quella partita: “Sbatterono contro la nostra coesione, in mischia chiusa e nei punti d’incontro li mettemmo sotto. L’arbitro ci negò anche una meta tecnica per un placcaggio senza palla su Dominguez che stava per raccogliere il suo calcetto verso la loro space. Le situazioni di gioco me le ricordo tutte. Quel giorno eravamo sereni, non avevamo pregiudizi”.
Nonostante la sconfitta, quella fu una partita chiave per la crescita del gruppo, che stava creando l’ossatura della generazione di fenomeni che avrebbe poi battuto Scozia, Francia e Irlanda negli anni successivi. Grande merito va dato ai ragazzi e a Fourcade, il cui quadriennio fu fondamentale per tutto ciò che venne in seguito.
Video: Italia-All Blacks 21-31
All Blacks: Wright; Kirwan, Innes, W. Little, Tuigamala; Fox, Hewett; Z. Brooke, M. Carter, A. Whetton; G. Whetton, I. Jones; Loe, Fitzpatrick, McDowell
Mete: Brooke 1’, Innes 26’, Tuigamala 43’ ; J.Hewett 64’
Trasformazioni: Fox 1’, 43’, 65’
Calci di punizione: Fox 6’, 53’
Italia: Vaccari; Venturi, Gaetaniello, Dominguez, Marcello Cuttitta; Bonomi, Francescato; Checchinato, Giovanelli, Bottachiari; Croci, Favaro; Properzi, Pivetta, Massimo Cuttitta
Mete: Marcello Cuttitta 57’, Bonomi 76’
Trasformazioni: Dominguez 58’, 76’
Calci di punizione: Dominguez 22’, 51’, 68
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