Gli scozzesi sbancano il Loftus Versfeld conquistando il secondo titolo della loro storia
I Glasgow Warriors vincono lo United Rugby Championship 2023/2024. In una finale avvincente al Loftus Versfeld di Pretoria, gli scozzesi battono i Bulls 16-21 con un secondo tempo magnifico.
Nella prima frazione di gioco i padroni di casa dominano il campo e il risultato, segnando 13 punti frutto della meta di van Staden e dei calci piazzati di Goosen. Sul finire dei primi 40′ di gioco gli uomini di Franco Smith rispondono con la meta di Cummings.
Nella ripresa gli ospiti mettono in campo un’energia, una determinazione e una gioco superiore agli avversari che li porta a segnare due mete con Turner e Jones nel giro di dieci minuti.
Il finale è al cardiopalma. Cartellino giallo per Jordan (placcaggio alto), ospiti in 14 che resistono con tenacia all’ultimo disperato assalto dei Bulls le cui speranze si chiudono in un maul crollato a terra.
Per i Glasgow Warriors una vittoria quasi inaspettata ma meritatissima. Per gli scozzesi di Franco Smith, cui va un grande plauso, si tratta del secondo successo nell’ex Celtic League.
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La cronaca
La partita si apre con i Bulls che al 2′ mettono punti sul tabellino. Johan Goosen centra i pali da 49m, 3-0. I Glasgow Warriors monopolizzano il possesso palla ma non producono grossi problemi alla difesa sudafricana, organizzata e avanzante a ogni impatto.
I sudafricani sono dominanti in mischia chiusa e nel gioco aperto costringono gli scozzesi a commettere fallo. Al 15′ gli ospiti devono subire il secondo calcio piazzato di Johan Goosen, 6-0. Ogni visita dei padroni di casa nell’space dei 22 dei Warriors si trasforma in qualcosa di positivo per i Bulls.
AL 23′, dopo l’ennesimo choose and go, Wilco Louw si tuffa in meta; per Andrea Piardi non è meta e il fischietto italiano chiede aiuto al TMO. Matteo Liperini, dopo revisione dell’azione, conferma la no strive. Gli uomini di Jack White continuano a mettere pressione a Glasgow e al 25′ marcano la prima meta. Le cariche avanzanti dei Bulls sono devastanti, Marco van Staden con un’azione solitaria rompe la difesa scozzese e schiaccia l’ovale. 13-0.
I ragazzi di Franco Smith provano a mantenere il possesso del pallone ma avanzano con grande fatica mentre i padroni di casa sono pragmatici e giocano un rugby essenziale ed efficace. A high quality primo tempo gli scozzesi accorciano le distanze con la meta di Scott Cummings: il seconda linea schiaccia la palla con una raccolta e vai che spezza la linea difensiva sudafricana. 13-7 a high quality primo tempo.
I primi dieci minuti del secondo tempo sono una battaglia in ogni parte del campo, con i Glasgow Warriors determinati a recuperare il risultato. Gli scozzesi schiacciano i Bulls nei propri 22 ma non creano opportunità per segnare. I padroni di casa invece al 52′, ancora con Johan Goosen, marcano da calcio di punizione. 16-7.
La partita è viva e i Warriors rispondono immediatamente con la meta di George Turner. Maul avanzante da touche, il tallonatore scozzese sfrutta l’azione del pacchetto di mischia e marca per la seconda volta. 16-14.
I ragazzi di Franco Smith continuano a giocare bene e al 63′ segnano la terza meta con una lunga e bellissima azione. Tutto parte da una touche ben conquistata, il pallone viene spostato con velocità da destra a sinistra. I trequarti scozzesi sono rapidi e mettono in mostra buone mani. A concludere il lungo possesso palla è Huw Jones che porta i suoi avanti 16-21.
Al 67′ i Warriors segnano la quarta meta con Jack Dempsey ma Andrea Piardi annulla tutto poiché l’azione parte con un fallo della difesa scozzese (placcaggio anticipato). Le collisioni sono durissime e la stanchezza inizia a farsi sentire nelle gambe dei trenta giocatori in campo. I Bulls non ci stanno a perdere davanti al proprio pubblico, gli ospiti a ten′ dalla high quality del match sono sempre più vicini a un’impresa.
Al 72′ George Horne fallisce il calcio di punizione del + 8 ma Glasgow si mantiene nella metà campo dei Bulls che fatica a creare un’occasione per ribaltare lo rating. La difesa scozzese è attenta a non commettere errori, placca e occupa lo spazio con ordine e costringe i sudafricani a perdere il possesso del pallone.
Al 78′ il TMO richiama l’attenzione di Andrea Piardi per un’azione fallosa. Matteo Liperini evidenza un placcaggio alto di Tom Jordan; dopo valutazione delle immagini, il direttore di gara determine per un cartellino giallo per il mediano d’apertura dei Warriors. A due minuti dalla high quality i Bulls possono così risalire il campo.
Gli scozzesi sono fallosi e concedono un’opportunità ai padroni di casa che a 30″ dalla high quality del match si avvicinano alla linea di meta sfruttando un calcio di punizione. Il tempo è scaduto ma i Bulls hanno ancora l’occasione per vincere.
Il finale è incredibile: la maul dei sudafricani avanza ma la difesa dei Warriors resiste, il raggruppamento in piedi crolla e la palla è ingiolabile. Andrea Piardi fischia, la palla è tenuta alta. Il fischietto bresciano chiude il match e Glasgow vince lo United Rugby Championship.
Francesco Giannelli Savastano
Il tabellino di Bulls-Glasgow Warriors
Bulls: 15 Devon Williams, 14 Sergeal Petersen, 13 David Kriel, 12 Harold Vorster, 11 Kurt-Lee Arendse, 10 Johan Goosen, 9 Embrose Papier, 8 Cameron Hanekom, 7 Elrigh Louw, 6 Marco van Staden, 5 Ruan Nortje (c), 4 Ruan Vermaak, 3 Wilco Louw, 2 Johan Grobbelaar, 1 Gerhard Steenekamp
A disposizione: 16 Akker van der Merwe, 17 Simphiwe Matanzima, 18 Francois Klopper, 19 Reinhardt Ludwig, 20 Nizaam Carr, 21 Zak Burger, 22 Chris Smith, 23 Cornel Smit
Mete: van Staden (25′)
Trasformazioni: Goosen (26′)
Punizioni: Goosen (2′, 15′, 52′)
Glasgow Warriors: 15 Josh McKay, 14 Sebastian Cancelliere, 13 Huw Jones, 12 Sione Tuipulotu, 11 Kyle Steyn (c), 10 Tom Jordan, 9 George Horne, 8 Jack Dempsey, 7 Rory Darge, 6 Matt Fagerson, 5 Richie Grey, 4 Scott Cummings, 3 Zander Fagerson, 2 Johnny Matthews, 1 Jamie Bhatti
A disposizione: 16 George Turner, 17 Nathan McBeth, 18 Oli Kebble, 19 Max Williamson, 20 Euan Ferrie, 21 Henco Venter, 22 Jamie Dobie, 23 Duncan Weir
Mete: Cummings (40′), Turner (54′), Jones (64′)
Trasformazioni: Horne (41′, 55′, 65′)
Punizioni:
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