A Dunedin il primo spherical del doppio confronto fra le due squadre
Sabato 6 luglio sono in programma molti match di assoluto rilievo, tra questi figura All Blacks-Inghilterra, il primo take a look at fra le due all’interno della mini serie in terra neozelandese.
La sfida vede protagoniste le squadre classificate rispettivamente in seconda e terza posizione alla scorsa Coppa del Mondo. Gli inglesi hanno avuto l’opportunità di iniziare un nuovo ciclo già durante il Sei Nazioni 2024, mentre i tuttineri sono al debutto stagionale.
Sarà anche la prima partita in panchina per il coach Scott Robertson, fenomenale deus ex machina dei Crusaders, chiamato a riportare quella proverbiale mentalità vincente che da sempre è il marchio distintivo della nazionale di rugby più blasonata al mondo.
L’incontro è in programma a Dunedin alle ore 09.05 italiane con diretta TV su Sky Sport Max e diretta streaming su Sky Go e Now.
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I temi tecnici della partita
Difficile ipotizzare la risposta sul campo degli All Blacks dopo il primo ciclo di lavoro con il nuovo employees tecnico. Terminata la Coppa del Mondo i neozelandesi hanno salutato molti senatori, Scott Barrett è il nuovo capitano e tra i primi 23 uomini a referto emerge un ottimo equilibrio tra l’esperienza dei veterani e la freschezza dei giovani emergenti.
I Crusaders allenati da Scott Robertson sono stati per molto tempo una squadra capace di dominare le collisioni, le fasi di conquista e anche di fare male con i palloni d recupero. Questi capisaldi possono mettere in crisi chiunque, Inghilterra compresa. Se il pack, anche in virtù dell’apporto di Jason Ryan, ha dimostrato di essere nuovamente una pietra angolare nell’economia del gioco All Blacks, qualche elemento di incertezza potrebbe arrivare dalla mediana.
Roigard è infortunato, Christie seppur affidabile pecca di inventiva, così è tornato in auge TJ Perenara, scale back da un lungo e travagliato periodo di recupero. Accanto a lui un Damian McKenzie sempre più maturo e capace di infiammare a ripetizione i campi del Tremendous Rugby. Una coppia inedita, potenzialmente letale, ma tutta da verificare sul piano della continuità. Tra i trequarti attenzione all’estremo dei Blues Stephen Perofeta, abile nel gioco tattico e bravissimo nel manipolare le difese. Importante anche il ritorno di Sevu Reece, uno dei terminali offensivi più consistenti proprio dei Crusaders.
Lo employees del XV della Rosa invece ha ritrovato un placcatore seriale come Sam Underhill, pedina necessaria per implementare la positiva qualità degli impatti difensivi evidenziati durante l’inverno soprattutto contro Irlanda e Francia.
In mischia, con elementi come George Martin, Will Stewart, Ben Earl, l’Inghilterra ha tutte le carte in regola per anestetizzare le fonti del gioco neozelandese, fare strada con la palla in mano e garantire una sontuosa battaglia nel gioco a terra.
Con una coppia come quella composta da Mitchell e Smith si alza il livello di creatività. Advert un reparto di trequarti collaudato dall’esperienza del Sei Nazioni spetta il compito di finalizzare gli spunti provenienti dalla cabina di regia.
Gli inglesi sanno che il fattore campo è principalmente dalla parte degli All Blacks. I segnali evidenziati nella prima uscita con il Giappone però hanno fatto presagire che la linea dettata da Borthwick è in fase crescente.
Il match di Dunedin rappresenta il banco di prova ideale per una formazione ancora alla ricerca di una precisa identità.
Le formazioni di All Blacks – Inghilterra
Nuova Zelanda: 15 Stephen Perofeta, 14 Sevu Reece, 13 Rieko Ioane, 12 Jordie Barrett, 11 Mark Tele’a, 10 Damian McKenzie, 9 TJ Perenara, 8 Ardie Savea, 7 Dalton Papali’i, 6 Samipeni Finau, 5 Patrick Tuipulotu, 4 Scott Barrett (c), 3 Tyrel Lomax, 2 Codie Taylor, 1 Ethan de Groot
Sostituzioni: 16 Asafo Aumua, 17 Ofa Tu’ungafasi, 18 Fletcher Newell, 19 Tupou Vaa’i, 20 Luke Jacobson, 21 Finlay Christie, 22 Anton Lienert-Brown, 23 Beauden Barrett
Inghilterra: 15 George Furbank, 14 Immanuel Feyi-Waboso, 13 Henry Slade, 12 Ollie Lawrence, 11 Tommy Freeman, 10 Marcus Smith, 9 Alex Mitchell, 8 Ben Earl, 7 Sam Underhill, 6 Chandler Cunningham-South, 5 George Martin, 4 Maro Itoje, 3 Will Stuart, 2 Jamie George (c), 1 Joe Marler
Sostituzioni: 16 Theo Dan, 17 Fin Baxter, 18 Dan Cole, 19 Alex Coles, 20 Tom Curry, 21 Ben Spencer, 22 Fin Smith, 23 Ollie Sleightholme
Valerio Bardi
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